Villa Villarosa
La Villa è stata costruita per volontà di Don Placido Notarbartolo, duca di Villarosa, intorno al 1770. La villa è una costruzione rettangolare a due piani, e presenta all’ingresso principale un grande portico in stile corinzio, ad otto colonne, al quale si accede da un’ampia scalinata in tufo arenario. Di particolare eleganza è il prospetto rivolto verso Bagheria; Lo stile dell’edificio è ispirato al neo-classicismo, con richiamo ai canoni dell’arte greca, e privo di elementi barocchi. Nel 1911 la villa fu data in affitto ad un collegio di padri Gesuiti che realizzarono all’interno una serie di interventi che modificarono l’assetto originario. Attualmente è gestita da privati per la realizzazione di banchetti e convegni. (Visitabile)
Approfondiimento
Don Placido Notarbartolo, duca di Villarosa, dà inizio alla costruzione della villa, alle falde del monte Giancaldo, intorno al 1770. I lavori vengono iniziati su progetto dell’architetto di famiglia Venanzio Marvuglia e poi seguiti via via da altri architetti fino alla fine dell’Ottocento. La villa è una costruzione rettangolare a due piani, e presenta all’ingresso principale un grande portico in stile corinzio, ad otto colonne, al quale si accede da un’ampia scalinata in tufo arenario. Di particolare eleganza è il prospetto rivolto verso Bagheria; molto più severo quello verso Palermo, caratterizzato da pilastri che sorreggono la cornice triangolare. La facciata principale ha cinque aperture che danno nel salone di ricevimento, che funge da disimpegno a tutti i vani del piano terra. Il palazzo ha uno scantinato, un piano rialzato e un piano nobile. Da una scala interna, con balaustra in ferro, si accede al piano superiore costituito da diverse sale convergenti sul ballatoio, che si affaccia sul salone centrale. Lo stile dell’edificio è ispirato al neo-classicismo, con richiamo ai canoni dell’arte greca, e privo di elementi barocchi. Nel 1911 la villa fu data in affitto ad un collegio di padri Gesuiti che realizzarono all’interno una serie di interventi che modificarono l’assetto originario.