La Certosa di Villa Butera / Museo del Giocattolo
Originariamente costituiva un piccolo padiglione in stile neoclassico, posto in fondo al viale centrale di Villa Butera, fatto costruire dal principe Ercole Michele Branciforti, a seguito di un voto in onore dei Padri Certosini. La Certosa rappresentava una vera attrazione e divenne uno dei primi musei delle cere d’Europa per la sua singolarità in quanto raccoglieva statue in cera ad altezza naturale, raffiguranti monaci certosini ed alcuni celebri personaggi del tempo ritratti nella vita di tutti i giorni. La struttura nel 900’ subì un lento ma inesorabile declino, dopo l’edificazione selvaggia del parco. Negli anni 50, a distanza di pochi metri, vennero realizzate anche delle case popolari. Anche le statue vennero trafugate e distrutte. La Certosa subì numerosi crolli. Alla fine del secolo scorso il Comune entrò in possesso della struttura avviando dei lavori di restauro che l’hanno restituito alla collettività. Dal 2014 ospita il “Museo del Giocattolo” di Pietro Piraino. (Visitabile)
Orari e Prezzi:
Aperta al pubblico ogni giorno dalle ore 9.00 alle 13.00. Chiusa il lunedì.
Ingresso 5,00 euro, ridotto 3,00 euro.
Telefono 091 967569.
Approfondimento
Il Museo delle Cere vero e proprio chiamato “il conventino della trappa” era posto al piano nobile dell’ala est della Certosa e vi si accedeva salendo una scala a chiocciola in pietra, oggi non più esistente. All’ingresso dell’edificio un chierico con una brocca in mano dava il benvenuto ai visitatori con fare affabile, mentre un altro frate tirando la cordicella di una campana avvisava i fratelli della visita. Attraverso un corridoio, nel quale facevano bella mostra un cane San Bernardo, un orso ed un pescecane imbalsamati, si potevano raggiungere le varie celle. Sulle pareti del corridoio erano appesi quadri ed incisioni di grande valore tra cui vari ritratti come quello dello stesso Branciforti. Nelle celle invece, si potevano ammirare preziosi affreschi. Nella prima cella era rappresentato l’ammiraglio Orazio Nelson, seduto davanti ad una tavola ben imbandita in compagnia della sua amante Maria Carolina, mentre un cameriere di colore li stava servendo. Nella seconda e terza cella si ricordava l’amore infelice tra Comincio ed Adelaide, che secondo la leggenda pur essendo molto innamorati non riuscirono ad ottenere la dispensa papale per sposarsi, perché parenti prossimi. Nella quarta stanza c’era una cucina in muratura dove un cuoco cucinava due uova in un tegamino, mentre sulle pareti erano appesi antichi utensili da cucina. Proseguendo per il corridoio, nella prima stanza a sinistra un certosino lavorava tranquillo con la pala in mano ed una cesta. Nella cella accanto Ruggero dei Normanni era seduto leggendo un libro, mentre nella cella successiva, seduti attorno ad un tavolo, discutevano il principe Ercole Michele Branciforti, Re Luigi XVI di Francia e Ferdinando di Borbone. Nell’ultima stanza era rappresentata una scena molto drammatica che ricordava la morte del principe Caramanico. Grazie ad un complesso ed articolato intervento di restauro, effettuato nell’ambito dei POR FESR Campania e Sicilia 2007-2013 conclusosi nel 2008, si è impedito che andasse definitivamente perduto uno dei siti più raffinati del patrimonio artistico e culturale della Sicilia. Il Museo del Giocattolo Pietro Piraino trova una collocazione quasi naturale nella Certosa, carica della sua bizzarra storia e del suo fascino. La Certosa, prima pertinenza di Villa Butera, è di proprietà del Comune di Bagheria.