Inaugurazione mostra: “L’energia rivela l’arte Bionica Post-Antropocene” di Filippo Panseca
Visitabile dal 06 al 28 Settembre 2024
Venerdì 06 settembre 2024 alle ore 18:30 si inaugura la mostra: “L’energia rivela l’arte Bionica Post-Antropocene” di Filippo Panseca allestita presso palazzo Galletti Inguaggiato. L’inaugurazione della mostra curata da Ezio Pagano, sarà preceduta da una conversazione tra il professore Franco Lo Piparo e l’artista. La mostra sarà visitabile fino al 28 settembre 2024, dal martedì al sabato dalle ore 17:30 alle ore 19:30.
Dal Web.
Tutti lo ricordano per il simbolo del Garofano, per gli allestimenti fantasmagorici dei congressi del Psi, per la piramide in led di otto metri che dalle officine Ansaldo moltiplicava a dismisura l’immagine del leader socialista. Ma Filippo Panseca, “l’architetto di Craxi”, che architetto non è (come lui stesso ama chiarire), è invece un artista a tutto tondo, con una visione, una sua missione umana e sociale e una antica passione per l’innovazione che lo ha portato a coniugare creatività e amore per l’ambiente. Per dire, vent’anni fa ha progettato il prototipo di una macchina solare, è stato tra i primi a usare il pc per produrre e moltiplicare l’arte anticipando concettualmente, anche con i suoi Bancomat pittorici, l’idea dell’ arte digitale e quindi, idealmente, la successiva diffusione della circolazione delle opere in Nft. E ancora, realizza opere utilizzando una vernice al fosforo luminescente per catturare i suoi spettatori. L’ultima frontiera è la produzione di quadri e installazioni ricoperte di una patina che sfrutta le proprietà fotocatalitiche del biossido di titanio. In pratica un materiale che disinquina l’ambiente che lo circonda (“non lo dico io ma l’Istituto Superiore di Sanità”). E quindi in grado di purificare l’ambiente circostante, ottenendo lo stesso effetto che avrebbe la piantumazione di alberi anche dove questo non è possibile, anche quando non c’è più il tempo per attendere i benefici effetti della natura. Ora, per promuovere la diffusione di questa pratica virtuosa e sostenere allo stesso tempo la diffusione dell’arte, Panseca ha preso carta e penna ed ha scritto una proposta di legge. O meglio. Ha preso il pc e si è fatto aiutare dall’Intelligenza artificiale per mettere a punto il provvedimento legislativo. Lui classe 1940, e fondatore in Italia, nel lontano 1991, della prima cattedra di Computer Art all’Accademia di Brera, già da anni si è convinto a farsi aiutare dall’IA per proporre normative: come quella pensata per arrestare il progressivo spopolamento anagrafico di Pantelleria, l’isola in cui da anni, da palermitano, ha messo radici. Lei è un artista e inventore, si è sempre misurato con tematiche ambientali e con l’innovazione tecnologica “Io mi definisco un ricercatore: l’arte è in tutto, qualsiasi lavoro se fatto con passione è arte. Ma c’è un’epigrafe al Teatro Massimo di Palermo che dice: “L’arte rinnova i popoli e ne rivela la vita. Vano delle scene il diletto ove non miri a preparar l’avvenire”. Cosa può fare un artista per contribuire a costruire il futuro? “Un tempo, vedi il Rinascimento, era l’arte che definiva il carattere del suo tempo, del suo secolo. Ora il mondo sta cambiando e siamo nel pieno di una modifica epocale. Il clima, lo scioglimento dei ghiacciai, le guerre, la tecnologia accelerano il cambiamento e ci dicono che stiamo entrando in una nuova era geologica, siamo al post-Antropocene. E allora io mi chiedo: qual è la funzione di un artista in questa nuova era? In questo momento così cruciale per l’umanità che facciamo? Continuiamo ad esporre bucce di banana?” E invece cosa può fare l’artista della nuova era? “L’uomo ha sempre avuto l’interesse per la vita che vive, da quando viveva nelle caverne e dipingeva sé stesso e la natura che lo circondava sulle pareti di quegli antri. Oggi l’uomo è diventato bionico, sopravvive anche grazie all’ausilio delle tecnologie che hanno in parte sostituito molte delle funzioni normalmente biologiche. Perché non farlo anche per aiutare la natura ? Perché non lavorare per una ‘natura bionica’ ?” Il suo progetto di legge punta a questo? “L’arte come tutto ciò che produce l’uomo può essere negativa o positiva, anche nei confronti dell’ambiente. Quando ho visto che lo Stato aiutava i cittadini a cambiare le caldaie per non inquinare mi è venuto in mente che basterebbe pochissimo per bonificare l’aria in tutte le case. Se calcoliamo che in Italia ci sono circa 35 milioni di contratti luce per case, uffici, magazzini, ne possiamo dedurre che se in ognuno di questi locali introduciamo una media di un metro quadro di tele fotocatalitiche, trattate cioè con una vernice trasparente fatta di nanoparticelle di titanio, potremmo purificare l’intero spazio. Se anche aderisse solo il 20% dei titolari del contratto potremmo avere 7 milioni di opere purificanti, mediamente da un metro quadro ciascuna. E un metro quadro di tela trattato a fotocatalitco purifica l’aria quanto un albero ad alto fusto. Insomma, potremmo avere con poco sforzo lo stesso risultato che darebbe la piantumazione di 7 milioni di grandi alberi”.
A dirla così sembra un’operazione molto semplice da realizzare. Fa venire in mente il Bosco Verticale di Boeri “Sarebbe una soluzione utile per la collettività e che consentirebbe allo Stato di finanziare l’arte spingendo gli artisti a fare cose nuove e diverse. Anche i Comuni potrebbero acquistare opere fotocatilitiche per disinquinare le città in poco tempo, abbellendole. Quanto al bosco verticale…è una moda, una presa in giro, una prigione per chi ci abita. Meglio un albero ‘bionico’. Io ne ho progettato uno alto 20 metri metri da installare nel giardino che ospita il Bosco Verticale: da subito bonificherebbe l’ambiente come 350 alberi di alto fusto, passivamente per tutto l’anno e senza ulteriori manutenzioni. Non mi è stato possibile realizzarlo e allora eccomi qui, a Pantelleria, a coltivare il mio orto, senza rimpianti”.